Gli astronomi di tutto il mondo osservano in queste ore con allarme il fenomeno - che ha causato aurore anomale fino in Scozia e in Irlanda - innescato da una violenta eruzione solare avvenuta alle ore 3.00 di martedì, che ha già mandato in crisi le comunicazioni in Cina e minaccia di colpire anche linee elettriche e comunicazioni satellitari nel resto del mondo.
Si tratta del più potente fenomeno di questo tipo registrato negli ultimi quattro anni, e un banco di prova importante in vista della gigantesca tempesta solare prevista per il 2012, che potrebbe causare la fine del mondo così come lo conosciamo.
L'esplosione, della potenza di milioni di bombe all'idrogeno fatte scoppiare tutte insieme nella fotosfera della nostra stella, ha distorto tramite tremende ripercussioni magnetiche la ionosfera al di sopra della Cina.
Gli astronomi della Nasa confermano che questa eruzione è la prima di una lunga serie.
Il sole si sta risvegliando.
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venerdì 18 febbraio 2011
giovedì 13 gennaio 2011
Il Polo si sposta troppo velocemente
... «il Polo Nord magnetico si è spostato dal Canada verso la Russia di circa 40 miglia» - 64,3 km - ad una velocità «più alta del solito»...
L’aeroporto internazionale di Tampa ha chiuso una delle piste d’atterraggio per lo stesso motivo che potrebbe essere all’origine della morìa di pesci e uccelli che si è verificata in più parti del mondo: la massa magnetica al Polo Nord della Terra sta oscillando più rapidamente di quanto avviene di solito.
Lo scenario, fra fisica e fantascienza, richiama alla memoria la trama del romanzo «The Core» di Paul Preuss che nel 2003 il regista Jon Amiel portò sul grande schermo con l’omonimo titolo, raccontando la scelta del presidente degli Stati Uniti di fare esplodere degli ordigni nucleari nel magma terrestre per riattivare la rotazione terrestre misteriosamente bloccata. Non siamo certo a tali scenari apocalittici ma le prime scene di quel film, con stormi di uccelli morti che cadevano dal cielo e aerei che precipitavano all’improvviso hanno a che vedere con gli stessi motivi che hanno spinto le autorità dell’aeroporto internazionale di Tampa in Florida a chiudere una delle principali piste d’atterraggio, spiegandone i motivi con dovizia di dettagli.
Il motivo, come hanno sottolineato i portavoce dello scalo, è che «il Polo Nord magnetico si è spostato dal Canada verso la Russia di circa 40 miglia» - 64,3 km - ad una velocità «più alta del solito» e di conseguenza devono essere ricalcolati circa cento pannelli e quaranta segnali che guidano gli aerei in fase di atterraggio. Se infatti il Polo Nord geografico è un punto convenzionale fisso stabilito sulle mappe, quello magnetico è in continuo spostamento fra il Canada e la Siberia e la sua posizione serve a orientare i piloti degli aerei proprio come una semplice bussola.
Per avere un’idea dello spostamento del Polo Nord magnetico basti tener presente che 700 mila anni fa era invertito con quello al Sud del Pianeta. L’umanità è comunque abituata a convivere con spostamenti minimi e di conseguenza «i piloti volano con l’aiuto delle bussole magnetiche e le piste di atterraggio sono disegnate lungo i punti di questa bussola», come ha spiegato uno dei portavoce dello scalo, sottolineando però «che il problema è che un punto ritenuto a 180 gradi si trova ora, diciamo, a 190 gradi».
L’idea che i piloti dei jet commerciali adoperino ancora bussole magnetiche nell’era del Gps via satellite può sembrare anomala ma in attesa di modifiche della strumentazione di bordo delle maggiori compagnie civili l’aeroporto non ha avuto alternativa che ordinare il blocco dell’uso di una pista. Anche le autorità dello scalo di Atlanta, in Georgia, stanno valutando una simile decisione per garantire la massima sicurezza ai passeggeri.
A conferma delle preoccupazioni di Tampa e Atlanta la «Federal Aviation Administration», che controlla il traffico aereo civile sugli Stati Uniti, ha avallato la necessità di ridisegnare «almeno una delle piste di atterraggio» in tempi stretti. Le notizie in arrivo da Florida e Georgia hanno spinto comunità scientifica ed esperti meteo a prendere in considerazione l’ipotesi che anche l’improvvisa morte di migliaia di uccelli e pesci in Brasile, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Nuova Zelanda e Stati Uniti possa essere legata al brusco movimento del magnetismo terrestre.
Se il Polo Nord infatti si muove in fretta gli uccelli si confondono, perdono l'orientamento, cambiano i loro soliti comportamenti e seguono rotte insolite rischiando di urtare contro correnti d’aria sconosciute che ne possono causare la morte improvvisa. Lo stesso vale per i pesci, il cui orientamento errato può spingerli in acque troppo gelide per sopravvivere, causando la morte di branchi molto numerosi.
Fonte: La Stampa 9/11/2011
Preludio all'inversione dei poli?
L’aeroporto internazionale di Tampa ha chiuso una delle piste d’atterraggio per lo stesso motivo che potrebbe essere all’origine della morìa di pesci e uccelli che si è verificata in più parti del mondo: la massa magnetica al Polo Nord della Terra sta oscillando più rapidamente di quanto avviene di solito.
Lo scenario, fra fisica e fantascienza, richiama alla memoria la trama del romanzo «The Core» di Paul Preuss che nel 2003 il regista Jon Amiel portò sul grande schermo con l’omonimo titolo, raccontando la scelta del presidente degli Stati Uniti di fare esplodere degli ordigni nucleari nel magma terrestre per riattivare la rotazione terrestre misteriosamente bloccata. Non siamo certo a tali scenari apocalittici ma le prime scene di quel film, con stormi di uccelli morti che cadevano dal cielo e aerei che precipitavano all’improvviso hanno a che vedere con gli stessi motivi che hanno spinto le autorità dell’aeroporto internazionale di Tampa in Florida a chiudere una delle principali piste d’atterraggio, spiegandone i motivi con dovizia di dettagli.
Il motivo, come hanno sottolineato i portavoce dello scalo, è che «il Polo Nord magnetico si è spostato dal Canada verso la Russia di circa 40 miglia» - 64,3 km - ad una velocità «più alta del solito» e di conseguenza devono essere ricalcolati circa cento pannelli e quaranta segnali che guidano gli aerei in fase di atterraggio. Se infatti il Polo Nord geografico è un punto convenzionale fisso stabilito sulle mappe, quello magnetico è in continuo spostamento fra il Canada e la Siberia e la sua posizione serve a orientare i piloti degli aerei proprio come una semplice bussola.
Per avere un’idea dello spostamento del Polo Nord magnetico basti tener presente che 700 mila anni fa era invertito con quello al Sud del Pianeta. L’umanità è comunque abituata a convivere con spostamenti minimi e di conseguenza «i piloti volano con l’aiuto delle bussole magnetiche e le piste di atterraggio sono disegnate lungo i punti di questa bussola», come ha spiegato uno dei portavoce dello scalo, sottolineando però «che il problema è che un punto ritenuto a 180 gradi si trova ora, diciamo, a 190 gradi».
L’idea che i piloti dei jet commerciali adoperino ancora bussole magnetiche nell’era del Gps via satellite può sembrare anomala ma in attesa di modifiche della strumentazione di bordo delle maggiori compagnie civili l’aeroporto non ha avuto alternativa che ordinare il blocco dell’uso di una pista. Anche le autorità dello scalo di Atlanta, in Georgia, stanno valutando una simile decisione per garantire la massima sicurezza ai passeggeri.
A conferma delle preoccupazioni di Tampa e Atlanta la «Federal Aviation Administration», che controlla il traffico aereo civile sugli Stati Uniti, ha avallato la necessità di ridisegnare «almeno una delle piste di atterraggio» in tempi stretti. Le notizie in arrivo da Florida e Georgia hanno spinto comunità scientifica ed esperti meteo a prendere in considerazione l’ipotesi che anche l’improvvisa morte di migliaia di uccelli e pesci in Brasile, Gran Bretagna, Italia, Svezia, Nuova Zelanda e Stati Uniti possa essere legata al brusco movimento del magnetismo terrestre.
Se il Polo Nord infatti si muove in fretta gli uccelli si confondono, perdono l'orientamento, cambiano i loro soliti comportamenti e seguono rotte insolite rischiando di urtare contro correnti d’aria sconosciute che ne possono causare la morte improvvisa. Lo stesso vale per i pesci, il cui orientamento errato può spingerli in acque troppo gelide per sopravvivere, causando la morte di branchi molto numerosi.
Fonte: La Stampa 9/11/2011
Preludio all'inversione dei poli?
domenica 18 ottobre 2009
Un "nastro magnetico gigante" di origine sconosciuta ai confini dell'Eliosfera.
"Questo è un nuovo risultato scioccante" dice il principale inquirente del progetto IBEX, Dave McComas del Southwest Research Institute. "Non avevamo idea che questo nastro esistesse - o che cosa l'abbia creato. Le nostre idee precedenti riguardo all'eliosfera esterna dovranno essere riscritte". [...] "Non può essere una coincidenza, ci sfugge qualche fondamentale aspetto sulle interazioni tra l'Eliosfera e il resto della galassia. I teorici stanno lavorando come pazzi per cercare di capirci qualcosa."
Dal sito della NASA:
October 15, 2009: For years, researchers have known that the solar system is surrounded by a vast bubble of magnetism. Called the "heliosphere," it springs from the sun and extends far beyond the orbit of Pluto, providing a first line of defense against cosmic rays and interstellar clouds that try to enter our local space. Although the heliosphere is huge and literally fills the sky, it emits no light and no one has actually seen it.
Until now.
NASA's IBEX (Interstellar Boundary Explorer) spacecraft has made the first all-sky maps of the heliosphere and the results have taken researchers by surprise. The maps are bisected by a bright, winding ribbon of unknown origin:
"This is a shocking new result," says IBEX principal investigator Dave McComas of the Southwest Research Institute. "We had no idea this ribbon existed--or what has created it. Our previous ideas about the outer heliosphere are going to have to be revised."
Although the ribbon looks bright in the IBEX map, it does not glow in any conventional sense. The ribbon is not a source of light, but rather a source of particles--energetic neutral atoms or ENAs. IBEX's sensors can detect these particles, which are produced in the outer heliosphere where the solar wind begins to slow down and mix with interstellar matter from outside the solar system.
"This ribbon winds between the two Voyager spacecraft and was not observed by either of them," notes Eric Christian, IBEX deputy mission scientist at NASA's Goddard Space Flight Center. "It's like having two weather stations, but missing the big storm that runs between them."
Unlike the Voyager spacecraft, which have spent decades traveling to the edge of the solar system for in situ sampling, IBEX stayed closer to home. It is in Earth orbit, spinning around and collecting ENAs from all directions. This gives IBEX the unique "big picture" view necessary to discover something as vast as the ribbon.
The ribbon also has fine structure--small filaments of ENA emission no more than a few degrees wide. The fine structure is as much of a mystery as the ribbon itself, researchers say.
One important clue: The ribbon runs perpendicular to the direction of the galactic magnetic field just outside the heliosphere, as shown in the illustration at right.
"That cannot be a coincidence," says McComas. But what does it mean? No one knows. "We're missing some fundamental aspect of the interaction between the heliosphere and the rest of the galaxy. Theorists are working like crazy to figure this out."
Understanding the physics of the outer heliosphere is important because of the role it plays in shielding the solar system against cosmic rays. The heliosphere's size and shape are key factors in determining its shielding power and, thus, how many cosmic rays reach Earth. For the first time, IBEX is revealing how the heliosphere might respond when it bumps into interstellar clouds and galactic magnetic fields.
"IBEX is now making a second all-sky map, and we're eager to see if the ribbon is changing," says McComas. "Watching the ribbon evolve--if it is evolving--could yield more clues."
Stay tuned for updates.
Author: Dr. Tony Phillips | Credit: Science@NASA
Dal sito della NASA:
October 15, 2009: For years, researchers have known that the solar system is surrounded by a vast bubble of magnetism. Called the "heliosphere," it springs from the sun and extends far beyond the orbit of Pluto, providing a first line of defense against cosmic rays and interstellar clouds that try to enter our local space. Although the heliosphere is huge and literally fills the sky, it emits no light and no one has actually seen it.
Until now.
NASA's IBEX (Interstellar Boundary Explorer) spacecraft has made the first all-sky maps of the heliosphere and the results have taken researchers by surprise. The maps are bisected by a bright, winding ribbon of unknown origin:
"This is a shocking new result," says IBEX principal investigator Dave McComas of the Southwest Research Institute. "We had no idea this ribbon existed--or what has created it. Our previous ideas about the outer heliosphere are going to have to be revised."
Although the ribbon looks bright in the IBEX map, it does not glow in any conventional sense. The ribbon is not a source of light, but rather a source of particles--energetic neutral atoms or ENAs. IBEX's sensors can detect these particles, which are produced in the outer heliosphere where the solar wind begins to slow down and mix with interstellar matter from outside the solar system.
"This ribbon winds between the two Voyager spacecraft and was not observed by either of them," notes Eric Christian, IBEX deputy mission scientist at NASA's Goddard Space Flight Center. "It's like having two weather stations, but missing the big storm that runs between them."
Unlike the Voyager spacecraft, which have spent decades traveling to the edge of the solar system for in situ sampling, IBEX stayed closer to home. It is in Earth orbit, spinning around and collecting ENAs from all directions. This gives IBEX the unique "big picture" view necessary to discover something as vast as the ribbon.
The ribbon also has fine structure--small filaments of ENA emission no more than a few degrees wide. The fine structure is as much of a mystery as the ribbon itself, researchers say.
One important clue: The ribbon runs perpendicular to the direction of the galactic magnetic field just outside the heliosphere, as shown in the illustration at right.
"That cannot be a coincidence," says McComas. But what does it mean? No one knows. "We're missing some fundamental aspect of the interaction between the heliosphere and the rest of the galaxy. Theorists are working like crazy to figure this out."
Understanding the physics of the outer heliosphere is important because of the role it plays in shielding the solar system against cosmic rays. The heliosphere's size and shape are key factors in determining its shielding power and, thus, how many cosmic rays reach Earth. For the first time, IBEX is revealing how the heliosphere might respond when it bumps into interstellar clouds and galactic magnetic fields.
"IBEX is now making a second all-sky map, and we're eager to see if the ribbon is changing," says McComas. "Watching the ribbon evolve--if it is evolving--could yield more clues."
Stay tuned for updates.
Author: Dr. Tony Phillips | Credit: Science@NASA
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